Gli elicotteri militari continuano a precipitare, sempre per cause meccaniche, motivi inspiegabili o incidenti. Non vengono mai abbattuti in zona di guerra, non si pone mai il problema se sia necessario che i voli di addestramento avvengano vicino a zone abitate

lunedì 3 novembre 2003

Abbattuto un elicottero, strage di soldati Usa

[...] Ieri è stato colpito in aria un grande elicottero da trasporto Chinook. Aveva appena caricato una trentina di soldati dalle basi nella regione di Falluja e stava recandosi a Bagdad. Da qui i soldati dovevano partire per due settimane di licenza, secondo il programma annunciato dal Pentagono a iniziare dal 25 settembre (il primo contingente di circa 300 uomini era tornato a Bagdad l' 11 ottobre). I più sarebbero andati a trovare le famiglie negli Stati Uniti, qualcuno avrebbe voluto prendersi una vacanza in Europa. Dopo i primi flash sulle radio locali, il bilancio del sangue cresce con il passare delle ore. In serata i morti confermati sono almeno 16, i feriti 20, molti dei quali semicarbonizzati e in condizioni disperate. Le cause? Per ora i portavoce dei comandi a Bagdad si limitano a ripetere che è «aperta un' inchiesta». Ma, a detta dei testimoni sul posto, l' elicottero sarebbe stato colpito in volo da un missile terra-aria. Forse lo stesso modello SA-7 («Strela») di fabbricazione sovietica, in dotazione dell' ex esercito di Saddam Hussein, che il 25 ottobre aveva abbattuto un elicottero da battaglia Black Hawk nella regione di Tikrit, provocando il ferimento dei 5 uomini a bordo. Anche allora in un primo tempo i portavoce Usa erano rimasti nel vago, per ammettere 24 ore dopo che il velivolo era stato abbattuto da un razzo. Un problema grave per gli americani. Le forze della guerriglia si dimostrano sempre più attive e sofisticate. Da tempo il Pentagono afferma che migliaia di missili terra-aria restano dispersi nel Paese in arsenali segreti. Il primo allarme serio era arrivato il 17 luglio quando un C-130 militare da trasporto era stato sfiorato da un missile mentre atterrava all' aeroporto internazionale di Bagdad. Un incidente che spinse molte compagnie aeree straniere a bloccare i programmi per aprire i collegamenti con Bagdad e in effetti causò un danno rilevante al processo di normalizzazione in Iraq. Ma l' attentato di ieri cambia radicalmente la situazione sul campo. D' ora in poi gli americani dovranno riconsiderare le loro strategie operative in tutto il Paese. Da giugno infatti, quando i raid della guerriglia sono diventati quotidiani contro le truppe di terra (negli ultimi tempi sono saliti a una trentina al giorno), gli americani ricorsero in modo massiccio all' uso degli elicotteri. Persino a Bagdad, larga parte dei pattugliamenti viene fatta dall' aria. Dopo ogni attentato i primi ad arrivare sul posto sono proprio gli elicotteri, che in qualche caso calano i commando scelti sui tetti dei palazzi più alti per vigilare la zona. Così è stato anche dopo la decina di razzi che all' alba del 26 ottobre avevano colpito l' hotel Rashid, che ospitava larga parte del personale dell' amministrazione Usa nella capitale: i Black Hawk montanti mitragliatrici pesanti sul muso hanno mulinato a lungo nel cielo per cercare di individuare (inutilmente) le auto degli attentatori. La risposta americana resta quella annunciata dal governatore ad interim, Paul Bremer, due giorni fa: accelerare la transizione del potere al governo iracheno e soprattutto consolidare le forze di sicurezza locali. Ma le azioni della guerriglia stanno comunque spingendo i comandi militari a intensificare le azioni di pattugliamento sul terreno. Da circa tre giorni Auja, il piccolo villaggio natale di Saddam nella zona di Tikrit, è stato completamente isolato con filo spinato e posti di blocco. E' convinzione dei militari che la popolazione sostenga attivamente i fedelissimi di Saddam ancora in armi. I suoi abitanti possono muoversi solo dopo aver ricevuto una speciale carta di identità, rilasciata dopo attenti controlli. Ieri sera erano in corso retate anche nella zona di Falluja: la settimana scorsa la folla ha attaccato e bruciato la municipalità, accusata di collaborare con gli occupanti. E per molti aspetti negli ultimi due mesi l' intera città si è trasformata in una sorta di enclave indipendente, dove le truppe Usa transitano velocissime e la polizia locale è più impegnata a difendersi che a dare la caccia ai guerriglieri

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