(ANSA) - BAGHDAD, 27 MAG - Un elicottero Usa si e' schiantato al suolo nell'Iraq occidentale e i due membri dell'equipaggio sono dispersi.L'elicottero, un AH-1 cobra dei marines, e' precipitato nella provincia di Al Anbar durante un volo di collaudo'. Secondo un portavoce dei marines, lo schianto non sarebbe stato provocato da un attacco. E' stata aperta un'inchiesta.
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Gli elicotteri militari continuano a precipitare, sempre per cause meccaniche, motivi inspiegabili o incidenti. Non vengono mai abbattuti in zona di guerra, non si pone mai il problema se sia necessario che i voli di addestramento avvengano vicino a zone abitate
sabato 27 maggio 2006
domenica 7 maggio 2006
Giù elicottero Usa, 10 morti al confine pachistano
Ancora morti tra i soldati occidentali in Afghanistan. Ancora una presunta rivendicazione «talebana». A poche ore dalla bomba che ha ucciso vicino a Kabul due alpini italiani della missione Isaf della Nato, venerdì notte nella provincia orientale di Kunar è caduto un elicottero da trasporto americano. Bilancio: dieci morti. Tutti soldati Usa, nessun superstite. Erano impegnati in una missione di «caccia ai talebani» dal nome «Leone di Montagna». Un' azione di guerra lanciata congiuntamente dal neoesercito afghano e da Enduring Freedom, l' operazione a comando Usa che sta progressivamente cedendo alla Nato regioni teoricamente normalizzate. «Il Ch-47 Chinook era impegnato in una zona di montagna molto difficile da raggiungere», aveva dichiarato inizialmente il generale afghano Abdul Ghafar, senza specificare la nazionalità delle vittime. Nel corso delle ore sono poi emersi i dettagli. E un «talebano» ha rivendicato l' abbattimento del Chinook alla Bbc. Venerdì sera un altro presunto esponente dell' ex regime islamico si era attribuito la responsabilità delle morti italiane. Poco convincente quest' ultima rivendicazione, smentita decisamente la prima: l' elicottero è caduto per un incidente, ha dichiarato il comando Usa, che lì vicino, nella zona di Asadabad, ha un' importante base militare. Sempre in quella regione, gli americani avevano subito nel giugno 2005 la maggiore perdita simultanea di vite umane da quando avevano invaso l' Afghanistan nel 2001. Un altro elicottero era stato abbattuto da colpi di mortaio: 16 morti. È una zona calda, questa, che la Nato punta a prendere sotto il suo comando insieme a Enduring Freedom entro fine anno, dopo l' espansione al Sud appena iniziata. Come in tutte le regioni a ridosso del Pakistan, frontiere porose da cui tutto e tutti passano, è in forte ripresa l' offensiva dei «talebani». O meglio degli «Anti-coalition militants» (Acm): signori della guerra, milizie di narcotrafficanti, banditi comuni, gruppi armati islamici che si rifanno o facevano parte degli studenti delle madrasse. È qui che gli americani ritengono si trovi ora Bin Laden: il terrorista-ricercato numero uno del mondo, ha detto ieri a Kabul l' ambasciatore Usa a capo dell' antiterrorismo Henry Crumpton, «si nasconde in questa zona di confine, più probabilmente sul versante pachistano». Ha ammesso di non saperne di più, «altrimenti lo prenderemmo». E ha rimproverato all' alleato Pakistan di non fare abbastanza per catturare Osama, pur concedendo che il governo del generale Musharraf è riuscito ad arrestare «centinaia e centinaia di militanti di Al Qaeda». A centinaia di chilometri, in un teatro di guerra a cui l' Afghanistan rischia ormai d' assomigliare, un altro elicottero è caduto, altre vittime. È successo a Bassora, dove un velivolo britannico è stato abbattuto da un missile su una zona residenziale. Quattro soldati del Regno Unito sono morti. Ma nei violenti scontri seguiti all' arrivo dei soccorritori britannici, accolti da lanci di pietre e molotov e slogan anticoalizione, sono rimasti uccisi cinque civili iracheni, tra cui due bambini. Il consigliere per la sicurezza del presidente iracheno Jalal Talabani, Wafiq al Sammaraie, ha dichiarato che gli scontri di Bassora, un' area a maggioranza sciita da sempre ritenuta più tranquilla rispetto a Bagdad o al triangolo sunnita, «fanno prevedere pericolosi sviluppi».
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